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Visualizzazione dei post da agosto, 2018

Da plebea a borghese, torna in libreria la strega di Biagio Arixi

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(di LUCA RAIMONDI) - Grazie a “Strega borghese” ho scoperto un autore raffinato, Biagio Arixi, un sardo trapiantato da anni a Roma, con una vasta bibliografia alla spalle (apprezzatissimo in particolare come poeta, di lui si sono occupati i nomi più illustri della cultura italiana), che nella maturità ha trovato una felice ispirazione fantastica, sovrannaturale. Già autore di “Strega plebea” (edito da Arkadia), che non ho purtroppo avuto il piacere di leggere, ha appena pubblicato una “Strega borghese” che riprende le gesta di Carmen, una giovane ammantata di mistero, cresciuta da una zia bigotta, che scopre poi di avere delle doti arcane. Ho ricevuto il libro per recensirlo e l’ho letto tutto d’un fiato, ignorando inizialmente che fosse una sorta di sequel di un altro libro, così esprimerò le mie riflessioni conscio che si tratta di una visione del tutto parziale del personaggio creato da Arixi, d’altro canto il libro si legge senza alcun problema anche ignorando il suo predecess

Quella casa nel bosco di Aus: ricordando Chiara Palazzolo

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(di SALVO SEQUENZIA ) Come in ogni buon horror che si rispetti, all’inizio c’è sempre una casa.  Nel nostro caso, c’è una villa al limitare del bosco, dove Carla va a vivere insieme al marito e ai tre figli. Già   Poe, ne La caduta della Casa Usher (1839), metteva « in guardia da posti da tal genere ». Le case nascondono quasi   sempre segreti, misteri, oscure presenze. Anche la villa di Carla nasconde qualcosa, ed una gatta parlante ne custodisce i terribili segreti. Nel visionario e agghiacciante racconto di Lovecraft   I ratti dei muri (1924),   il protagonista sente la casa infestata dai ratti   e scopre un antico segreto di famiglia insieme alla presenza   di Nyarlathotep, il dio del « Caos strisciante », una entità di distruzione e di morte che dimora nella casa. All’origine dell’archetipo della “casa infestata” vi è Strawberry Hill , la villa di campagna che lo scrittore inglese Horace Walpole acquistò nel 1747, quattordici anni prima di pubblicare Il castello di Ot