Il "Frankenstein" made in Catania di Barbara Daniele e Salvo Coniglione


(di LUCA RAIMONDI) - Tra uno stand e l’altro dell’ultima edizione di Etna Comics, ho avuto modo di conoscere una coppia molto ben assortita, quella composta da una moglie sceneggiatrice (Barbara Daniele) e da un marito disegnatore (Salvo Coniglione) che stanno portando avanti con gioia e libertà un interessante progetto editoriale assieme alla casa editrice catanese Algra di Alfio Grasso. Il loro fumetto si chiama “Frankenstein” e non c’è bisogno di dilungarsi su uno dei principali archetipi della letteratura horror. Il protagonista poi si chiama Van Helsing, ed ecco quindi un ulteriore aggancio a un altro importante capostipite del genere, il “Dracula” di Stoker. Le basi su cui il tandem Daniele/Coniglione ha scelto di lavorare sono quindi assai solide, difficile però dire qualcosa di nuovo su queste tematiche, la curiosità di leggere i due albi del fumetto finora usciti era quindi tanta (c’è anche un numero”zero”). Eccoli dunque tra le mie mani: disegni spettacolari, i dettagli curati quasi con la maniacalità del Magnus che si cimentò con Tex (nell’epocale texone “La valle del terrore”) e griglie di tradizione bonelliana (Coniglione ha collaborato con la celeberrima casa editrice per un albo della collana “Storie”) al servizio di una sceneggiatura solida, a cui il lettore può solo rimproverare la sua brevità ed essenzialità, che è di fatto al servizio della maestria dei disegni di Coniglione. La storia in breve: Adrian Van Helsing è convocato dal Borgomastro di un paesino tedesco per indagare su ripetute profanazioni al cimitero. Adrian è aggredito proprio durante la sua ispezione al cimitero ma ovviamente prosegue le indagini, scoprendo una vecchia storia di esperimenti folli (e non poteva essere altrimenti trattandosi di Frankenstein…).
Una lettura senz'altro piacevole e la dimostrazione che sia il fumetto che l'horror, quando sono portati avanti con passione, sono vivi e vegeti anche in terra siciliana. Abbiamo scambiato qualche battuta con Barbara e Salvo, che si sono mostrati simpatici e disponibili. “La mia passione per il fumetto – avendo un marito che si occupa di comics – è aumentata negli anni" mi ha detto Barbara, "Ho tratto spunto da tanta letteratura horror creando un personaggio che si basa su un personaggio esistente ma che viene riproposto con infiltrazioni di tanta altra letteratura per dare soprattutto modo a Salvo di esprimersi non con un personaggio su commissione ma con un personaggio “suo”, personale, o almeno condiviso con me: abbiamo studiato insieme indole, comportamenti, ambienti in cui muoversi per fornire infine una chiave di lettura diversa di personaggi e autori familiari in un diverso contesto, con un effetto spiazzante e sorprendente.”
Salvo Coniglione, che non è nuovo all’horror, frequentato in altre occasioni (io ricordo con piacere la breve storia “Death plane”pubblicata nel secondo volume de “Il professor Rantolo”, pubblicato da un editore sempre attento verso i nuovi talenti come Gordiano Lupi delle Edizioni Il Foglio) ha aggiunto: “Per me l’horror è la miccia che mi accende la creatività, fin da bambino ero affascinato dalle creature della notte e sono sempre stato un appassionato del genere. Appartengo a una generazione che si nutriva di pane e horror. Negli anni 80 ci siamo innamorati di Dylan Dog e di altre riviste come Splatter, Nosferatu, Fangoria… negli anni 80 l’edicola era strapiena di horror. Ho un amore viscerale per l’horror e non riesco ad appassionarmi ai generi più di moda oggi. L’horror non ha perso i suoi fan, anzi c’è proprio un revival. Spero lunga vita per l’horror e anche al cinema sta risalendo la china (la saga di Conjuring per esempio…). Van Helsing lo porteremo avanti, stiamo toccando le varie iconografie dell’horror, proseguiremo con l’uomo lupo.”

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