IL VAMPIRO CHE SCONFISSE BARBAROSSA, IL NUOVO ROMANZO DELLA COLLANA "DEMONI MERIDIANI"
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La copertina firmata da Federico D'Amore |
<<I vampiri prosperano nelle zone di guerra. D’altronde, in
quale altro posto possono agire indisturbati senza che la
loro “attività” attiri indesiderate attenzioni? Come gli appassionati di fumetti e vampiri sanno certamente, questo
paradigma è stato abbondantemente sfruttato nella serie
Dampyr, creata per la Sergio Bonelli Editore nel 2000 dal
duo composto da Mauro Boselli e Maurizio Colombo.
Nell’arco della sua storia editoriale, per fortuna ancora
attiva, abbiamo infatti visto le creature della notte aggirarsi sui campi di battaglia di ogni conflitto che ha insanguinato il mondo fin dagli albori della Storia.
È proprio in una zona di guerra che Roberto Grenna
ambienta il suo romanzo: durante l’assedio di Alessandria
del 1174 da parte delle truppe dell’Imperatore Federico
Barbarossa, la cui mancata conquista della città ferma la
sua finora trionfale avanzata nei territori del Norditalia e
lo costringe a negoziare la pace con i comuni ribelli della
Lega Lombarda. Ed è qui, unendo sapientemente realtà e
leggenda, che si dipana la vicenda del particolare vampiro
che sconfisse Barbarossa. Tessere intrecci che intersecano la
Storia con la “esse” maiuscola, far interagire personaggi
di fantasia con altri realmente esistiti, colmare le inevitabili lacune nella trama della vicenda con avvenimenti che
ben si amalgamano con ciò che è noto: questi sono le caratteristiche del romanzo storico, a cui l’autore aggiunge
l’elemento destabilizzante e straordinario rappresentato
dal vampiro.
Un succhiasangue che agisce in Italia, quindi, scritto
da un autore italiano, che già in passato aveva fatto agire il
vampiro nella “sua” città piemontese, nel racconto Tenebre dalla Cittadella, pubblicata nella raccolta 24 a mezzanotte.
Storie italiane dell’orrore a cura di Giuseppe Maresca e Luca
Raimondi (Officina Milena 2019), le cui radici risalivano proprio allo scontro tra il Sacro Romano Impero e la
Lega Lombarda.
Quella del vampiro è figura classica dell’horror mai
passata di moda, ma che qui compare nel suo aspetto più
animalesco e letale. Niente fascinazioni ed eleganti mantelli foderati di rosso, quindi, ma una forza bruta e ferina,
dall’origine tutta da scoprire, che sembra scagliarsi senza
pietà sulle proprie vittime. Una figura, però, non originaria del nostro paese ma importata dalle tradizioni delle
regioni slave e dell’est Europa durante il XVI e XVII secolo, quando le epidemie di vampirismo che sembravano
dilagare in quelle regioni contribuirono a ispirare la letteratura sui vampiri del XIX secolo. (...) Il primo romanzo italiano sul tema, invece, apparve nel 1869, Il vampiro. Storia vera di Franco Mistrali. Ambientato nel principato di Monaco, presentava un vampiro decadente e aristocratico influenzato dalla letteratura contemporanea di Keats, Goethe, Polidori e Byron. Vampiro
innocente (1885) di Francesco Ernesto Morando vedeva
un giovane medico di un istituto di igiene mentale, interessarsi al caso di un uomo convinto che il figlio fosse
un vampiro che aveva prosciugato l’energia vitale della
sorellina. Un vampiro psichico, quindi, come quello di
Un vampiro (1907) romanzo breve di Luigi Capuana che
aveva un approccio razionale all’argomento, cercando di
spiegare scientificamente il fenomeno pur non risolvendo il mistero. Dello stesso anno è Il dottore nero di Daniele Oberto Marrama, racconto fortemente influenzato
dal vampiro di Bram Stoker. Per trovare un vampiro con
connotazioni folkloristiche bisogna arrivare al 1908 con
il racconto Vampiro di Enrico Boni, che calava la creatura
nel mondo delle superstizioni e delle paure della cultura
contadina, anche se il modello rimane quello del racconto gotico derivante dalle tradizioni balcaniche. (...) Ed è a questa tradizione così variegata che si riallaccia l’autore di questo romanzo, creando un vampiro dalla
morale contorta perché costretto a muoversi in un mondo, come quello medievale, dove i “vampiri” umani che
rappresentano il Potere sono a volte più feroci e letali dei vampiri soprannaturali. Precisione e padronanza storica,
ambientazione cupa e reale, rendono Il vampiro che sconfisse
Barbarossa un solido romanzo horror-storico che restituisce alla tradizione del gotico italiano un’opera finalmente
avvincente e un autore appassionato e consapevole delle
dinamiche della paura.>>
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