FABIO CELONI TRA GLI OSPITI DI "ETNA COMICS" 2022

(di LUCA RAIMONDI) Noi del blog siamo grandi tifosi di Fabio Celoni: ecco perché siamo particolarmente felici di aver intravisto il suo nome tra gli ospiti della nuova edizione di "Etna Comics". Un fumettista, Fabio, tra i più talentuosi della sua generazione, a suo agio tanto nel mondo di Topolino quanto in quello sicuramente più dark di Dylan Dog: comunque aperto a simpatiche incursioni nel mondo horror anche quando il committente è la Disney (basti pensare alla sua apprezzata trilogia di rivisitazioni dei classici del genere: il Dracula, sì, ma di Bram Topker, oppure il Duckenstein  o ancora Lo strano caso del dottor Ratkill e di Mister Hyde). Non ci dilunghiamo a ricordare il suo interminabile curriculum in qualità di fumettista amato e premiatissimo; ma non possiamo esimerci dal ricordare almeno il memorabile I raminghi dell'autunno, bradburyano albo n. 333 di Dylan Dog, non foss'altro per il fatto che di quell'albo Fabio è anche sceneggiatore.

E che sceneggiatore! Fu quell'albo, unitamente alla scoperta di un libro di valore come Gli abitanti dell'ombra effimera (edito da Ponchiroli nel 2014), a convincermi a proporgli di partecipare, in qualità di scrittore, all'antologia da me curata I signori della notte. Storie di vampiri italiani (Morellini, 2018). Fabio mi stupì oltremodo, consegnandomi una delle perle più pregiate di quel volume. Il suo Color rosso sangue possiede la capacità di camminare sul filo dell'ironia riuscendo a personalizzare il tema del vampirismo (al centro di tutto vi è il talento, e come non cogliervi un aspetto autobiografico in chi, col talento, con i suoi onori e i suoi oneri, convive tutti i giorni). Ma quel che sorprende è soprattutto la qualità della sua scrittura, davvero di alto livello stilistico: non un cedimento al cattivo gusto, sempre in equilibrio tra leggerezza e rigogliosità linguistica. Assieme a Giuseppe Maresca riconfermiamo Fabio anche per la successiva antologia 24 a mezzanotte, edita da Officina Milena nel 2019. Altro giro di giostra, altro capolavoro (illustrato da Fabio Lastrucci e non possiamo non immaginare quanto abbiano tremato i polsi all'altro Fabio, al momento di adempiare al suo compito, peraltro svolto con grande maestria): Anselmo sotto la pioggia non è propriamente un horror, anche se l'atmosfera è di quelle da brividi a partire dall'incipit autunnale e piovoso, ma in realtà sfugge a qualunque etichetta, in un territorio poco battuto nel nostro panorama letterario che sta più o meno tra le immagini surreali di De Chirico e quello che immaginiamo possa essere un suo nume tutelare, cioè Tiziano Sclavi (ci sono anche creature forse aliene, probabilmente  sgorganti dall'inconscio, un po' come ne Il tornado di Valle Scuropasso, l'ultimo romanzo licenziato per la pubblicazione dall'autore pavese creatore di Dylan Dog).
Nella memoria rimarrà sempre con me la presentazione della prima antologia in quel di Milano, assieme al prefatore, il compianto Andrea G. Pinketts. Una serata memorabile, assieme a talenti veri, di cui noi comuni mortali non possiamo che addentare al collo con i nostri vampiri da lettori, sperando che un po' del loro pregiato sangue circoli anche un po' dentro di noi. Metaforicamente parlando, sia ben chiaro!

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