"SCIARADA MACABRA": SECONDA USCITA DELLA COLLANA "DEMONI MERIDIANI"
Italia, prima metà degli anni Novanta. Gioele sembrerebbe un ragazzo come tanti altri, ma in realtà nasconde un macabro segreto. Alla nascita ha ricevuto un dono, un potere medianico, che però decide di tenere nascosto a tutti, poiché teme di non essere accettato. Un giorno, tuttavia, qualcosa cambierà e Gioele dovrà scegliere tra il mondo dei vivi e quello dei morti. Spiritismo, percezioni extra-sensoriali, ex criminali nazisti, esperienze di pre-morte, mesmerismo e apparizioni spettrali fanno da sfondo a un romanzo di formazione ai confini della realtà.
Alda Teodorani lo ha definito «Un libro originale, assoluto, già pronto a entrare nella tradizione delle grandi storie di fantasmi».
Nella cartella stampa è inclusa questa intervista all'autore, che riproduciamo di seguito.
Quando è nata l'idea di questo libro? C’è un aneddoto, qualcosa di non detto, che possiamo raccontare ai nostri lettori?
G.M.: La prima stesura di Sciarada macabra risale al 2017-18, l’idea di raccontare una storia di fantasmi però mi stuzzicava da sempre. Successivamente, fui coinvolto da Giuseppe Maresca e Luca Raimondi, curatori dell’antologia L’isola delle tenebre, edita da Algra, il cui successo portò l’editore a varare la collana Demoni meridiani, dedicata al fantastico e all’orrore, a cura di Maresca e Raimondi. Fu in quel frangente che proposi loro Sciarada macabra, considerato che iniziavano a selezionare dattiloscritti inediti per la nuova collana. Il testo fu accettato e nel frattempo fui coinvolto anche nella successiva antologia Gotico siciliano”.
Dove
(anche metaforicamente) è nato e in che modo è cresciuto il suo ‘testo’? E,
ancora, come nasce la preferenza per questo genere?
G.M.: La prima stesura di Sciarada
macabra è stata scritta nell’arco di tre mesi, in una soffitta, dove avevo
sistemato temporaneamente lo scrittoio in vista di un trasloco. Scrivendo più
che altro a notte fonda e alle prime luci dell’alba. In silenzio e solitudine.
Il dattiloscritto è stato ripreso e sviluppato in seguito in fase di editing,
dopo essere stato selezionato dai curatori, chiaramente. Frequento da lettore
il genere fantastico e dell’orrore da una vita, ho sempre avuto una
predilezione particolare per le storie situate ai confini della realtà. Il
mistero è presente nelle storie che scrivo ogni volta, ne sono attratto, e in
questo romanzo infine ho avuto l’occasione di trattare pure lo spiritismo, il
mesmerismo e la medianicità in chiave narrativa”.
Perché
questo libro? Perché questo titolo? Lo sveliamo per i lettori?
G.M.: Principalmente perché
questo tipo di storie mi ha sempre appassionato, sin da ragazzo leggevo storie
di fantasmi, dai classici racconti di Montague R. James al popolarissimo
Stephen King passando per il Dylan Dog di Tiziano Sclavi. E andando avanti
negli anni ho avuto modo di approfondire il genere fantastico, attraverso le
opere di Henry James, Shirley Jackson oppure Dino Buzzati, tra i tanti. Senza
trascurare i grandi classici del genere al cinema. L’auspicio è che il testo
possa appassionare il lettore come ha fatto con me mentre scrivevo, che riesca
a trascinarlo in un viaggio affascinante verso un mondo misterioso. Il titolo Sciarada
macabra invece ha un legame preciso con il romanzo, che il lettore scoprirà
leggendolo. Entrambi i termini hanno origine dal francese, e giustapposti
indicano che nel romanzo c’è in atto anche un gioco di parole, un enigma, un
rompicapo che ha a che fare con la morte, il mondo dei morti, a cui prestare
attenzione”.
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