Morgan Lost e le sue novelle nere
(di GIUSEPPE MARESCA) - Ebbene sì, lo ammetto: ho un debole per la nuova serie di Morgan Lost. Ho sostenuto sempre i lavori di Claudio
sine die, quando è stata annunciata la fine di Brendon come serie
regolare ho portato il lutto al braccio per un anno, forse addirittura
ho anche odiato prima della sua uscita il povero Morgan, reo di essersi
sostituito nelle edicole e nella penna di Chiaverotti, al più amato
cavaliere di ventura di casa Bonelli...La prima serie è filata liscia
come l'olio, con lo stile di Claudio
sempre in bilico tra favola e fantasy, thriller e mistery, horror e
action (cosa si può volere di più da un fumetto? Non so, questi elementi
latitano già in ben più "millantate" produzioni di genere sia
cinematografiche che narrative e fumettistiche dei giorni nostri). Ma la
seconda serie, sembra uno lo scenario ideale: "Dove i denti della
follia saltano, danzano e cantano!" per dirla con parole di un poeta
maledetto tanto caro all'amico Claudio.
Morgan Lost svela qui il suo vero volto: un fumetto adulto e per adulti
(non per le scene di pregevole erotismo oggi grandi assenti di
qualsiasi tipo di produzione artistica, o perché vittime di una censura
preventiva, o perché sacrificate sull'altare della volgarità e del
mostrato senza se e senza ma spesso in maniera gratuita), perché è
adulto il personaggio di Morgan, con le sue luci (poche) e le sue ombre
(molte), circondato da personaggi le cui vite sono state toccate da
vicino dal dolore e dalla follia, dal fallimento e dall'umana fragilità
(ah, in tutto ciò ho avuto anche il tempo di innamorarmi di Pandora
vestita da Wallendream o viceversa... evitiamo gli spoiler). Solo pochi
autori come Joe Lansdale, Clive Barker e Richard Laymon riescono a farmi
vivere un'atmosfera onirica e distaccata, ma allo stesso tempo dura e
tagliente...Claudio Chiaverotti
con questa nuova serie ha centrato il segno, e siamo solo all'inizio:
non posso e non voglio per adesso immaginare l'evoluzione della
continuity morganiana: lasciatemi questo sogno!
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